UMAN

SCHEMA LIBERO CLASSICO CONFIDENZIALE

Friendly Classic. Living fashion with an easier approach. In other words: integrating a male aesthetic that mixes everyday clothes with more informal garments we wear only at home. I’ve always been annoyed by this kind of mix, in fact I’ve always looked askance at my colleagues that wear sneakers with the suit. But – partly – I have to change idea. Homewear mixed in the right amount with more classic garments suits me a little bit more now: maybe because I’m a fashion victim too and I’ve got used to such a young trend even if I’m a conservative at heart. It’s true that today lots of designers offer a kind of clothing that lies between sportswear and comfort. Basically, the strong effect of the techno/classic (the shiny blue lycra trousers with the blue coat: what a horror!) is softened, to advantage of a more friendly american style translated in contemporary taste. Ok, I like it.

MILANO MODA UOMO FALL/WINTER 2014-2015 GIORNO 1

CORNELIANI

Punta sul blu navy e sul grigio chiaro. Le forme sono asciutte e i tagli rigorosi, ma suadenti. Una tra le sue collezioni più raffinate.

 

ERMENEGILDO ZEGNA

Superba. Nei tagli, nello stile, nello styling e nelle stoffe. Pilati prende una direzione che si allontana un poco dalla prima collezione: punta meno sul classico/tradizionale e volge lo sguardo ad uno stile geometrico e solido, con particolare predilezione verso un classico/sportivo che – in alcuni capi – ricorda il meglio delle sue sfilate per Yves Saint Laurent.

 

JULIAN ZIGERLI

 

Interessante. Se dovessi attribuirgli il rilancio di una grande maison che al momento non ha un direttore creativo, scommetterei su Jil Sander. Bravo.

 

COSTUME NATIONAL HOMME

 

Abiti con  forme morbide, maglieria in cashmere e mohair, blazer sovrapposti, lunghi paletot sagomati e fluidi: blu, grigio. Tinte classiche: pochi i punti di colore, saggiamente dosati per spezzare la monocromia. E’ stata la sorpresa della prima giornata di MFW: Ennio Capasa rivede il suo stile a favore di una moda molto moderna, ma su base tradizionale. Addio rock. Bellissima.

 

DOLCE & GABBANA

L’ispirazione della collezione – o almeno di una parte di essa – è tratta dai Re normanni, che conquistarono la Sicilia nel 1061. E questo accontenta le “aspettative fashion”, le accontenta appieno, alla faccia di chi dice che la moda maschile non c’è più. La zona del classico questa volta è più affusolata e strong del solito. Lo è perché Dolce & Gabbana abbandona – almeno per il  momento – il consueto abito nero con camicia immacolata e cravatta scura e sceglie i toni del blu e del grigio, abbinandoli a camicie bordeaux, verdi e marroni. La maglieria, ricamata ad effetto armatura, è più ricca che mai. Dietro questa collezione, c’è un lavoro immenso. Encomiabile.

 

MSGM

Molto street. Grafismi pop di gusto anni ottanta mixati al tartan, all’oro lucente el camouflage.

 

JIL SANDER

Una bella sfilata in un momento di transizione per il brand. La signora ha lasciato da poco ma la collezione rispetta il suo codice estetico/culturale: il suo team ha svolto un ottimo lavoro. Pulita, sofisticata, completa, senza impennate. Come era giusto che fosse.

 

LES HOMMES

Una bella dimostrazione: Les Hommes mantiene egregiamente i suoi punti di riferimento – come il knitwear lavorato e le stampe originali – ma con uno sguardo contemporaneo e più attento anche alle esigenze di un pubblico tradizionale.

 

JOHN VARVATOS

Classico/Rock o Rock/Classico? Gli abiti sono belli, la parte più strong anche. Due collezioni in una. Speciale.

 

HOGAN

Una bella sorpresa. Look quasi totali: oltre alle calzature e alle borse, Hogan completa la collezione – questa volta in modo davvero convincente – con  bellissimi capispalla sport/chic, felpe e perfino foulard in lana.

 

UMAN

Collezione di rara bellezza e raffinatezza. La maglieria è lavorata con innovazione e un gusto originalissimo che rimanda ad un passato che piace, un passato al quale siamo tutti affezionati. I capispalla e il resto, sono sviluppati con grande maestria grazie a fantastiche lane, flanelle e cashmere.

 

VERSACE

Forza e opulenza. Sfarzo e Vanitas. Il carattere della collezione riconferma anche questa volta l’iconografia e il DNA della sua storia, ma aggiunge uno sforzo notevole nella costruzione di un concetto sartoriale, che per Versace, è piuttosto inedito.

SCHEMA LIBERO QUALCOSA DI BLU

Blue Snowdon it’s a photographic volume containing a selection of portraits by Lord Snowdon. Born in London in 1930, he married princess Margaret and separated from her in 1978. The publication starts with this line: “You don’t have a green shirt, white is too bright, black too funeral and I like blue” signed by the author; The subjects portrayed are people in the showbiz, fashion and art industry like Jeremy Irons, Calvin Klein, Joe Tilson and of course the British Royal Family feauturing a very young Harry from a photo taken in the year 2000. They are all wearing something blue. The book edited by Acne Studio Stockholm it’s an iconographic collection dedicated to the most classic color in menswear since the 1930s. The tecnique of simplicity ( which is a peculiarity of great photographers) and the use of natural locations, (as they are mostly studio and daylight shootings on location), increase the elegance of the pictures and also our personal perception of the color blue as part of our everyday life. Only one weird ecception: the Gainsbourg and Britt Ekland pictures are in Black and white. David Bowie on the cover of the book.

SCHEMA LIBERO – DIECI RAGAZZE PER ME