PARIGI: LOUIS VUITTON, ISSEY MIYAKE, BALMAIN PARIS

LOUIS VUITTON

E’ la prima collezione di Kim Jones per Vuitton senza cadute di tono né di stile; è la prima sfilata di Jones per Vuitton veramente Straordinaria. Via gli eccessi che “fanno moda”, quegli eccessi che nelle ultime collezioni hanno lasciato un po’ perplessi: eppure la Moda c’è, e sono pronto a scommettere che i fashion addicted faranno a gara per essere i primi a farsi fotografare in Louis Vuitton. La Moda c’è, dunque, ma questa volta convive in perfetta armonia con uno stile lussuoso/sartoriale e, l’intera sfilata, ha un passo articolato ma coerente, dalla prima all’ultima uscita. Bellissima.

ISSEY MIYAKE

Dopo due stagioni di “accompagnamento”, Mr Miyake aveva già lasciato il timone al suo giovanissimo ex-assistente: Yusuke Takahashi, che questa volta ha fatto davvero centro. Takahashi disegna una collezione ispirata ai colori del ghiaccio e del fuoco, dei ghiacciai e dei vulcani; trae spunti dalle meraviglie della natura più selvaggia e cruda. Il brand meriterebbe molta più attenzione di quella che solitamente la stampa gli dedica (soprattutto i giornali italiani). Questo non succede perché Miyake è “fuori dal coro”, veste solo intellettuali, resta dietro le quinte. Eppure è stato ed è copiato da molti. Molto bella, bravo Yusuke.

BALMAIN PARIS

Olivier Rousteing, 28 anni, e questa è la sua sesta collezione uomo per Balmain Paris: una collezione Eccellente. Tanto che – dopo il successo ottenuto già in passato e gli ottimi riscontri di fatturato –  la maison quest’anno ha investito molto nel progetto, rendendo la linea ancora  più completa. Rousteing trae la sua ispirazione dalle foto e dalla vita del fotografo Peter Beard che ha lavorato e vissuto tra Stati Uniti e Africa. Ci sono lavorazioni e ricami pazzeschi, nei vestiti di Balmain Paris, le giacche e i bomber dorati e luminescenti sono di un lusso estremo. Molto Fashion, Molto Ricca, Molto Molto Bella. Applausi.

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