PARIGI: VALENTINO

Prima della nomina di Chiuri e Piccioli come creative directors del brand, il menswear di Valentino era un classico/tradizionale che nell’ultimo decennio aveva perso molto: delle foto di Roversi per l’ADV negli anni ’90, con David Boals avvolto dal trench in velluto liscio, e  delle sontuose collezioni di quel periodo, già nel 2000, restava ben poco. Saper “resuscitare” un Nome tanto importante come VALENTINO, dopo più di dieci anni di “silenzio”, è complicatissimo. Maria Grazia e Pier Paolo ce l’hanno fatta. Come? Grazie ad una strategia prudente e ad una moda che non è stata da subito “gridata”, ma costruita a piccoli (ma non impercettibili) passi: dalla prima sfilata a Pitti – 5 edizioni fa – fino a Parigi. Di volta in volta le collezioni si sono articolate e  sono diventate sempre più complete, grazie anche al grande lavoro che è stato fatto anche sugli accessori; fino ad arrivare ad oggi, al successo conclamato. Stupende le campagne pubblicitarie, bellissima la boutique che ha inaugurato ieri sera a Parigi, meravigliosa la sfilata: la coppia di stilisti ha l’intelligenza e la sensibilità di consolidare e di sviluppare i must-have che li hanno portati al top, come il camouflage e il denim, e di aggiungere – anche stavolta – nuove idee che convergono in un punto di sintesi tra Moda e Classico.

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