Archivio di gennaio, 2012

PARIS FASHION WEEK – DAY 2

Yves Saint Laurent
Back to dark and 90’s. Moltissima pelle cucita con il tessuto, su giacche e pantaloni. Chiodo come se piovesse e fibbie in acciaio shining sui mocassini. Il fit asciutto e preciso rimanda al meglio di Helmut Lang, e interrompe la tradizione over delle collezioni precedenti. Una  sfilata  razionale, che guarda al prossimo futuro con concretezza e forti spunti fashion.


Givenchy
La sfilata è totalmente fashion addicted, di quelle che sostengono la valenza del messaggio moda più estremo. C’ è un immaginario estetico ispirato a Gaultier, e a Montana e Mugler prima maniera, rivisto e rielaborato attraverso simmetrie e sovrapposizioni tra pezzi in tessuto e leggings in pelle.

Berluti
Straordinario debutto nel menswear, sotto la direzione creativa di Alessandro Sartori. Superba  presentazione all’ Ecole National  des Beaux Arts, in un contesto che è, già di suo, eccezionale. Vale la pena di vederla e di ascoltare la spiega della collezione direttamente dalle parole del suo artefice; nei prossimi giorni, su The Men Issue, il video girato in esclusiva.

Issey Miyake

La collezione di Issey Miyake riprende e sviluppa tutti i concetti di proporzioni e dimensioni tipiche del Kasane, una idea di design giapponese molto antica. Molti i tessuti “rubati” alla donna, dal plissè al bao bao, triangoli di plastica montati su rete che permettono al capo di avere tridimensionalità.Grande ricerca nei tessuti, dai patchwork di cotone stampato alle fantasie in lana verniciate.

Viktor&Rolf

Viktor Horsting e Rolf Snoeren fanno sfilare in passerella un uomo, almeno per loro, nuovo. Le forme sono più morbide, per una vestibilità più “casalinga” a detta loro. Le stampe su camicie e cappotti riprendono i motivi geometrici dei vecchi parquet e i tessuti diventano molto pregiati, dalle pantofole in shearling ai cappotti in cachemire e castoro.

PARIS FASHION WEEK – DAY 1

Louis Vuitton
E’ vero, quando si dice che la prima uscita da subito il mood della sfilata. Da Vuitton il clima è di lusso e  charme al 100%. Dopo diverse stagioni “incerte”, ha recuperato un’ eleganza incredibile;  i modaioli impazziranno per questa collezione, ma anche i più tradizionalisti.


Jean Paul Gaultier
Tanel chiude la sfilata, come ha sempre fatto, ma oggi ha camminato per quello che é: un uomo. E Jean Paul ha smesso di correre come un ragazzino tra le file del pubblico adorante. Effetto del tempo? Ma, la sfilata, é stata bellissima.


Balmain

Balmain anche questa stagione rimane fedele a se stesso. Dichiaratamente rock, dichiaratamente sexy e sempre più lussuoso. Immancabili i pantaloni biker, questa stagione anche in colori più accesi come il rosso o nel bianco ottico. Capo cult rimane il giubbotto di pelle, in pelle, montone o addirittura coccodrillo.

Dries Van Noten
Blu e bianco dominano la sfilata, che si basa su un concetto sostanzialmente semplice, indagando  le variabili di uno tra gli’ accostamenti più basic che esistano. Le stampe, che non mancano mai nelle collezioni di Van Noten, sono anch esse in tema colore, interrotto solo dalle calze – arancio vivo – e da alcuni paletot ver militare.

MAX – AGOSTO 2009

Tribute to Robert Mapplethorpe. Max, Aug 2009. Ph by Milan Vukmirovic, styling by Ivan Bontchev. Model in Dsquared2

DOLCE&GABBANA: ACTOR’S STYLE

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FASHION WEEK – DAY 4

Dsquared2

Dean e Dan fanno sfilare il classico bad boy americano. Bello, sfacciato e di buona famiglia. L’ispirazione è il College, la silhouette è ridisegnata e, se possibile, ancora più skinny. (A.P.)

Giorgio Armani

Una bella sfilata, però avrei trascurato alcuni pezzi troppo fashion per essere la Giorgio Armani come il blu elettrico, e i pantaloni multipinces arrotolati sul fondo: per il trade, l’ ho scritto l’ altro ieri, c’è l’ Emporio. Corre il rischio di confondere il suo target di riferimento. Ma tutto il resto, un buon 85% della collezione comunque, mi ha fatto pensare a quello stile per il quale è chiamato Re Giorgio. (A.C.)


Grintoso Q.B. per accontentare un pubblico di target trasversale: dai 18 ai 40. Non mi hanno convinto gli outfit seriosi, che non aggiungono nulla di nuovo alla collezione. Molto meglio i pulloveroni lavorati in rilievo, il chiodo e i pantaloni in pelle. (A.C.)
Sai quando ti chiedono “cos’ hai visto di nuovo?”: ho visto Ports 1961. E’ nuova sul serio ma sopratutto è davvero bella, tutta bella. Nessuna caduta di tono, men che meno di gusto. Fashion, raffinata, intrigante e perfino sexy. Allora, se questi due signori – al secolo Fiona Cibani, (creative director) e Ian Hylton (men designer), non faranno errori di percorso strada facendo, rischiano di diventare dei top. (A.C.)
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La settimana della moda maschile si chiude con i 30 anni del brand Stone Island. Anni di continua ricerca e sperimentazione. Tutto nasce nel 1982 con la  blusa realizzata in “tela stella” che si ispira alle caratteristiche dei teloni da camion
degli eserciti e rieditata per l’anniversario. Gli  altri due capi commemorativi sono il cardigan  “reflective knit” e la  giacca “30/30”. Per l’occasione e per raccontare i trentanni uscirà un libro di 300 immagini in giugno e sempre nello stesso mese, per chiudere i festeggiamenti,  a Firenze verra’ inaugurata una mostra alla stazione Leopolda. (C.O.)