ARTE

KOONESS.COM PRESENTA: RENATO CALAJ

Renato Calaj - Serie 16 #1 - 2016, Mixed media: enamel, acrylic, spray paint on canvas 80x120 cm

Renato Calaj, classe 1992, è un artista di origine albanese che vive e lavora tra Milano e Brescia.

La sua ricerca nasce dalla bomboletta spray e da due diversi spazi su cui essa trova espressione: il muro e la tela. Concettuale e minimale. Le tecniche tipiche del graffitismo sono volutamente azzerate.

Spazio, confine, limite e tempo sono le parole chiavi della sua arte.

Ci si può chiedere cosa sia un confine, un limite, un bordo, un margine, un contorno… e la risposta sarà apparentemente facile ed implicherà il concetto della fine di qualcosa, o del suo inizio. Là dove qualcosa finisce, è il limite. Ma anche là dove qualcosa comincia. O continua.

Sulla forma bidimensionale del quadro, il limite è il contorno che chiude e definisce la forma rispetto allo spazio della rappresentazione. Questo discorso cade, però, quando Renato dipinge sul muro, dove lo spazio si espande notevolmente. Perché tracciare un confine significa istituire la possibilità di violarlo. Andare oltre lo spazio della tela, attraversare il limite.
Molte opere di Renato Calaj sono caratterizzate da una linea che attraverso lo spazio dell’opera. Una linea che vuole indicare la continuità e l’attraversamento. La rottura di uno spazio circoscritto alla ricerca dell’infinito.

I suoi quadri sono quindi un viaggio concettuale in cui i limiti non sono rigidi, i bordi non sono impermeabili e i confini sono morbidi. La forma non è mai da considerarsi la conclusione ma soltanto essenza e genesi. Ed è questo che ci suggerisce la sua opera; che non c’è confine tra arte e spazio.

Le opere di Renato Calaj, uno degli artisti della galleria milanese AMY-D Arte e Spazio, sono disponibili in vendita online su Koonesshttps://www.kooness.com/.com.

 

Kooness.com presents: Renato Calaj. Renato Calaj was born in Albania in 1992. … Continua a leggere →

KOONESS.COM PRESENTA – A SUON DI COLORE: OPERE DI RICHARD SCHUR

Richard Schur - Lioness - 2017, acrylic on canvas, cm. 190x150

Richard Schur, nato nel 1971 a Monaco, è un artista contemporaneo di origini tedesche che vive e lavora tra Monaco e Berlino.

I suoi lavori astratti, di piccole e grandi dimensioni, sono caratterizzati dalla presenza di un codice di sempre mutevoli sequenze di colore. Alla scoperta di nuove sorprendenti armonie in questa mutua interazione di colori – dal naturale all’artificiale, dal tenue al puro – l’artista crea sereni spazi visivi.

Per Schur, l’astrazione altro non è che “un luogo di memorie personali e collettive, esperienze ed emozioni”. Egli rivela chiaramente il suo interesse nella schiettezza dell’Espressionismo, nella limpidezza dell’Hard Edge e nella precisione della pittura Rinascimentale. Gioca con il colore e l’ampiezza, termini centrali nella sua produzione artistica. Schur stesso dice dei suoi dipinti “sono quasi solo colore, e ciò che esso evoca: lo spazio visivo nei miei lavori apre le porte ad un altro spazio, quello trascendentale. Ed esattamente lì risiede ciò che mi interessa. Qualcuno potrebbe dire che la mia arte comincia dove la razionalità, dove le parole descrittive finiscono. Da qualche parte lì fuori, dove risiede il reale mistero della pittura”.

Le opere di Richard Schur, uno degli artisti della galleria newyorkese ART 3 Gallery, sono disponibili in vendita online su Kooness.com.

 

The Sound of Color: Art by Richard Schur- Richard Schur is a German artist, … Continua a leggere →

ARTECONOMY – ARTE SENZA ARTISTA SU KOONESS.COM

Continuity (A. Sartori)Continuity – Arteconomy – Art without the Artist

Arteconomy è un movimento artistico che fonde arte ed economia, rendendo quest’ultima elemento essenziale e costitutivo dell’opera d’arte stessa e trasformando in superfluo il ruolo dell’artista.
L’idea nasce da Five Gallery, una galleria di Lugano che è parte dell’esclusivo network di gallerie d’arte di Kooness. Viene presentata per la prima volta il 25 novembre 2016, come risposta provocatoria al peso eccessivo che la finanza e l’economia hanno raggiunto nel mondo dell’arte.

Arteconomy trova la sua prima espressione nell’opera “Continuity”.
Continuity è un insieme di opere  numerate progressivamente composte da un taglio di fibra di carbonio riciclata mediante un processo industriale innovativo. Il risultato viene posto all’interno di una cornice, creando una prima interrelazione tra economia reale e arte.

Arteconomy trova espressione nel movimento del prezzo di vendita che diventa parte integrante dell’opera stessa: partendo da un prezzo di 500 Frs per “Continuity 1” il valore aumenta in modo costante (100 Frs) ad ogni opera venduta: di conseguenza “Continuity 2” vale 600 Frs, “Continuity 3” 700 Frs e così di seguito.
L’incremento costante del prezzo non è legato all’aumento della domanda, ma rappresenta l’emozione che ogni collezionista prova al momento dell’acquisto. Questo incremento, definito emozione incrementale, viene interamente devoluto in beneficienza, con l’intento di rimettere in primo piano l’aspetto sociale dell’arte rispetto all’attuale valore elitario. Emozione porta emozione.

Tutti i collezionisti di Arteconomy costituiscono una community che in Arteconomy è vista come una società; e come in tutte le società che quando crescono producono utili e distribuiscono dividendi, anche Arteconomy distribuisce un dividendo o meglio un (con)dividendo emozionale.
Arteconomy infatti distribuisce il 10% del prezzo netto incassato dalla vendita di ogni nuovo Continuity fra tutti gli acquirenti precedenti: una formula assolutamente innovativa che permette a tutti i collezionisti della serie “Continuity” di beneficiare direttamente della crescita e del successo di Arteconomy.

L’opera “Continuity 21” è attualmente in vendita online su Kooness.com.

 

Arteconomy – ART WITHOUT THE ARTIST on Kooness.com – Arteconomy is … Continua a leggere →

KOONESS.COM PRESENTA: MATERICITA’ E STRATIFICAZIONE – LA RICERCA ARTISTICA DI DOMENICO D’OORA

Domenico D'Oora - No title - Articulated double painting

La ricerca artistica di Domenico D’Oora (Londra, 1953) è caratterizzata dall’uso del colore e dei materiali in chiave percettiva e s’incentra sulla presenza fisica dell’opera e sull’uso del colore come predominante di ricerca. La superficie – luogo della pittura – da semplice spazio bidimensionale acquista una propria tridimensionalità.

La sua pittura è fatta di monocromi e contraddistinta da un impasto corposo e materico e successive velature che, sovrapposte contribuiscono a dare plasticità volumetrica alla bidimensionalità della superficie pittorica stessa. Matericità e stratificazione sono due concetti molto importanti per l’artista, che ne indaga le possibilità non soltanto sul fronte dell’opera, ma anche nel bordo della stessa, perseguendo un lavoro di ricerca su materiali e corporeità dell’opera, realizzata con particolari angolature che ne caratterizzano l’intelaiatura. La superficie e il volume del telaio non sono considerati mero supporto, bensì un punto cardine del lavoro pittorico sin dai primissimi lavori, condotti su tavole, lastre e sfere di acciaio inox abbinati.

A partire dagli anni 2000 seguono superfici monocrome realizzate tramite il sovrapporsi di numerose velature e delineate ai margini laterali da linee verticali come a definirne lo spazio e con telai svasati a 45°, soluzione che vede la tela dipinta avvolgere l’angolo stesso del telaio producendo un effetto di pittura/scultura monolitica di forte presenza, tesa ad essere aggettante rispetto alla parete su cui è collocato il manufatto stesso.

Il telaio ligneo da supporto diviene struttura, esposto vigorosamente “nudo” in contrapposizione all’etereità della superficie pittorica della fronte del quadro. Negli anni recenti il supporto assume un carattere esclusivo definito da stratificazioni di cromie e materiali differenti, al Mdf sono giustapposti plexiglass trasparente e materie plastiche colorate, che danno luogo ad un effetto di accumulo, in cui è possibile leggere l’identità di ciascun materiale relazionato con cadenza ritmica al precedente/seguente, quasi volesse produrre un effetto sonoro nello spazio. Le diverse scansioni materiche dell’”oggetto”-supporto sono in diretta relazione con le modulazioni lineari della superficie del dipinto dove invece il colore, come oggettivandosi, diviene materia, creando così un insieme dialettico, un corpo dell’opera di grande coerenza e suggestione. Vi contribuisce altresì il tronco di piramide rovesciata generato dal supporto ligneo che si conclude sul fronte con un impasto pittorico deciso e potente che sembra galleggiare nello spazio per la sua leggerezza visiva nonostante sia saldamente ancorato alla stratificazione materica sottostante.

Il 25 maggio la Theca Gallery a Milano propone la personale Domenico D’Oora Dipinti Dimensioni con una selezione di opere su tavole multistrato in MDF + inserti in PVC e HPL sagomate. I lavori di Domenico D’Oora sono disponibili in vendita online su Kooness.com al seguente link: https://goo.gl/ozrP8v

 

MATERIALITY AND STRATIFICATION – THE ARTISTIC RESEARCH OF DOMENICO D’OORA. The artistic research of Domenico D’Oora (London, b. 1953) … Continua a leggere →

KOONESS PRESENTA “PROPORZIONI” DI LORENZO PINGITORE

Chiesetta della Misericordia, Campo dell'Abbazia - Venezia

Durante la settimana che inaugura la 57a Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, Kooness.com presenta, il prossimo 8 maggio, il progetto “Proporzioni”, frutto della creatività del giovane artista italiano Lorenzo Pingitore (Torino, 1985) e curato da Carola Cometto.
Protagonista dell’installazione artistica, una grande sfera fluttuante collocata all’interno della Chiesetta dell’Abbazia della Misericordia, privilegiata ed elegante location nel cuore di Venezia. Risalente al X Secolo, la Chiesetta dell’Abbazia della Misericordia è situata nel sestiere di Cannaregio e si affaccia sull’elegante Campo dell’Abbazia, tipico campiello veneziano con pozzo centrale.
La sfera fluttuante sovrasta la volta dell’Abbazia e lo spazio circostante, mutando la percezione del visitatore che, una volta entrato, è colpito da questa “luna” dalle grandi proporzioni. Specchi rotti posti al di sotto di essa la riflettono, scomponendone le forme, come in un mare inquieto.
Come la sfera detta le proporzioni del cielo rappresentato dal tetto della chiesa, anche gli specchi impongono le proprie forme alla pianta dell’Abbazia; essi mutano i volumi e riflettono le pareti, quasi a creare uno spazio nuovo. Gli specchi, se pur rotti, sono disposti ordinatamente a formare un rettangolo che occupa gran parte della pianta, imponendo e accompagnando lo spettatore in un percorso attorno ad esso, regalandogli scorci dell’architettura e dell’installazione sempre nuovi.
L’evento di apertura è realizzato grazie alla straordinaria collaborazione di Valorizzazioni Culturali e Giacomo Alberotanza, e dello sponsor Falconeri.

E: info@kooness.com
W: www.kooness.com

During the Venice Biennale Opening Week, … Continua a leggere →