larry scott

HARPER’S BAZAAR UOMO 1993

A typical 90’s styling, featuring some of the most mentioned brand of those years as John Rocha, Cult, Fabrizio del Carlo and Paul Smith, of course: his black leather jeans has been a must-have. The awesome Larry Scott (still long hair look), in the photo by Judson Baker.

MONDO UOMO 1990

In the 1990, cape in menswear was still believed as an evening item. Today’s trends regenerate it in daily menstyle too. Larry Scott in Yohji Yamamoto, by Pasquale Abbattista

PREVIEW STYLE MAGAZINE SETTEMBRE

Ph. Larry Scott, styling Alessandro Calascibetta, grooming Luca Lazzaro.

Ph. Manfredi Gioacchini, styling Alessandro Calascibetta.

SETTE MAGAZINE EN VOGUE. SE LA FOTO ONLINE AUMENTA IL FATTURATO

“Who is ever going to wear that?”. Now more than ever the most popular comment between non-fashion insiders, because today we see a lot of people wearing “that”. Some excesses aren’t strictly catwolk-related anymore, why? Because the system is deeply changed: today a good half of the brands, is gaining profit from the self-portraits of tons of fashion addicts with their favorite designer’s pieces on and sharing them on the social networks. That’s it, through this media the picture can reach millions of people in half a second.It doesn’t even matter if the sobject actually do know anything about fashion or not, the value of the picture resides in two main features: beauty (real or assumed), and contest: the most popular shots are being taken by others, because that is a plus. If , on top of that, the picture is being taken at the front row of a fashion show, party or similars it can get a huge amount of views. It’s useless to wander if all of this makes any sense, because this is how things work now. It’s just better to get used to it and try not to be too queasy: If certain attitudes and laughable poses help to boost sales, it’s all good. Waiting for better days.

LARRY SCOTT

Larry Scott è stato uno dei modelli più belli del mondo. Adesso abita a New York e fa il fotografo: accetta di essere ritratto sempre più raramente, pur restando sempre un uomo di grande fascino. Ha debuttato verso la fine degli anni ’80: era uno dei primi indossatori non palestrati. Di lui colpivano, oltre all’ aspetto, la sua irriverenza e sregolatezza. Nel 1988 venne fotografato da Gastel per Mondo Uomo, io seguivo lo styling: da Parigi – dove viveva all’epoca – arrivò a Milano con un braccio ingessato, senza preoccuparsi di avvisare (in tal caso sarebbe stato sostituito, ovviamente). Grazie anche alla sua carica di simpatia, non fu cacciato dal set come probabilmente sarebbe accaduto a qualunque altro modello nella medesima situazione, e Giovanni si adoperò per scattare ben 8 posati in cui non si doveva capire che aveva un gesso che andava dal gomito al polso! Una volta in primo piano, un’ altra l’ impermeabile appoggiato sul braccio, un’ altra ancora di profilo dall’ altro lato…..eccetera eccetera. In un’ epoca di modelli quasi tutti gay, faceva eccezione anche su quello. I capelli erano lunghi, naso e labbra sottili, sguardo tagliente: un viso praticamente perfetto, tanto che nel 1996 Armani lo scelse tra molti per la campagna pubblicitaria di Acqua di Giò. Larry è stato il modello più quotato per tutti gli anni ’90, con il suo fisico asciutto poteva tranquillamente indossare qualunque abito e pur non essendo particolarmente alto ha sempre avuto una presenza scenica da top. La sua naturale irrequietezza fa di lui, ancora oggi, uno degli uomini più affascinanti del pianeta.

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