hedi slimane

M LUGLIO 2006

Ph. by Johan Sandberg, total look Dior Homme by Hedi Slimane. Poco prima di lasciare la Maison Dior, Slimane ci aveva regalato una delle sue più straordinarie collezioni. La silouhette del soprabito attillato nero/bianco ha ispirato una straordinaria cover per il primo numero di M, il semestrale di moda nato da una costola di Max.

Ph. by Johan Sandberg, total look Dior Homme by Hedi Slimane. Right before leaving the Maison Dior, Slimane left us with one of his most extraordinaries collections. The fitted, black and white outwear siluette, inspired an amazing cover for the first number of M, semestral issue that was born from Max Magazine.

NEW LARGE

Vent’anni orsono Gigli lo aveva ripreso dagli anni ’60, rivisto e corretto, idem Dolce e Gabbana che avevano insistito soprattutto sulla vestibilità del pantalone. E poi Costume National, Prada e Versace: sto parlando di slim fit . Dalla fine degli anni ’80 e per tutto un decennio, l’abito maschile ha subìto una metamorfosi che ha raggiunto il suo apice con la prima collezione firmata Slimane per Christian Dior, nel 1999. L’ingresso di Hedi Slimane  presso il gruppo LVMH determinò un’ ulteriore drastica  trasformazione dell’ abbigliamento maschile; e naturalmente si  rimpicciolirono  anche camicie e maglie e la larghezza della cravatta si asciugò fino a 4 centimetri. Da allora, solo un tentativo, da parte di Stefano Pilati per Yves Saint Laurent, di tornare ai tessuti cedevoli e alle forme comode del primo Armani, e qualche raro indistruttibile patito dell’over, come Yamamoto, che persevera con puntuale coerenza nella sua linea stilistica. Tutto ciò, senza grande successo. Sarà che Pilati non è stato sorretto dal medesimo battage pubblicitario di Gigli e Dolce & Gabbana dei tempi che furono, ma neppure di quello Dior nei primi anni di Slimane. O sarà perché il “largo” dona a pochi anzi a pochissimi. Tuttavia, pur senza eccessi, nelle ultime sfilate dell’anno scorso (collezioni p/e 2012), qua e là  si è visto qualcosa di large.  La moda è ciclica: hanno stufato i bottoni della camicia che rischiano di strapparsi, i pulloverini super aderenti che segnano perfidamente ogni minimo difetto fisico, le giacche che si abbottonano a fatica e i pantaloni che ogni volta che ti alzi dalla sedia restano appiccicati al polpaccio. Anche le cravatte troppo strette sono superate. Si volta pagina? Naturalmente non ci potrei giurare: secondo me alle sfilate di questo gennaio ne vedremo delle belle.

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