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IO DONNA SCHEMA LIBERO IN VIAGGIO CON LA MODA

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Travelling with fashion. “The only rule of travel is: don’t come back the way you went. Come back changed.” says Anne Carson. If it’s adventurous and includes exotic places and countries, the travel can change our habits. And eradicate the occidental materialism. Off course, we’re talking about fashion, and fashion – probably – doesn’t interest Anne Carson, one of the main canadian poets and essayists. But fashion has almost ever inputs coming from art, literature, different ethnic groups. Basically, the travel clothing doesn’t exist anymore, since when it’s an inspiration for the creation of new collections. And it’s a mix: of military, sporty, technical fabrics and even trekking accessories, as seen at Prada’s, emblematic and excellent example. My suggestion is, as always: don’t repeat the styling you see on the catwalks, that are a form of spectacularization of fashion. But tone the strongest pieces down with something more classic.

CONFUSION IS THE SOLUTION

hmprodLa supermodel Natalia Vodianova testimonial della nuova linea Conscious Exclusive Collection di H&M

Nel mondo della moda etica c’è movimento. E forse anche un po’ di confusione. La corrente più recente chiede un blocco allo spreco, cioè si scatena contro il mercato low cost colpevole – a suo avviso – di generare troppa merce a basso costo, roba del tutto superflua e prodotta in modo inquinante per l’uomo e per l’ambiente. Chi protesta non tiene in alcuna considerazioni gli elementi “democratici” del fenomeno, che fornisce un prodotto passabile a prezzi bassi, levando agli abiti quell’aura di inaccessibilità che avevano fino al secolo scorso. Bene o male? Bisogna tornare al vestito d’élite, inarrivabile per la gente comune, per salvare il pianeta?  Il problema è complesso e non si può risolvere qui ma, in ogni caso, il quesito va posto. E gli interessi in ballo sono tali da non rendere “super partes” nessuno.

La grande distribuzione risponde intanto alle pressioni biologiche con un massiccio impiego di lane e cotone naturali. Il colosso H&M addirittura commercializzando abiti ottenuti dal Bionic, un poliestere ricavato dai rifiuti plastici del mare. Un’intera collezione. Uomo, donna (il bambino si vedrà), testimonial Natalia Vodianova, million dollars baby delle passerelle dove indossa – in genere – abiti costosissimi. Adesso, in un potente crossover, la ragazza porterà alla gloria un fluttuante caftano da pochi soldi, ecologicamente corretto e stilisticamente tollerabile. Un abito “buono” come quelli prodotti da quelle aziende del lusso che curano il refluo delle acque, l’impatto ambientale, le emissioni di CO2 e che pagano a prezzi di mercato la forza lavoro producendo in Italia o in altre democrazie occidentali. Ricaricando i costi sui prezzi del consumatore finale. Di nicchia.

Se si obietta che la forza del prezzo basso è dovuta alla massa di merce commercializzata, si torna alla prima casella, come nel Gioco dell’Oca. Cioè si nota come in confini dell’ecologicamente corretto e di quello scorretto siano labili e passibili di interpretazioni diverse.

Per non lanciare nulla di intentato ci si butta anche sul ricino. L’italiana Freddy ha appena brevettato delle sneakers eco friendly senza plastica a base di un tessuto ricavato dalla pianta dell’amarissimo olio. Per ora da donna, progetto in itinere.

Confusione, si diceva, forse entropia. Perché molte aziende del lusso, intanto, si lanciano a braccia aperte sul mondo dell’arte. Come il virtuoso Brunello Cucinelli. Uno dei pochi imprenditori del lusso che riescano a sposare materia prima di grande qualità, moda, cura delle maestranze e cultura umanistica. Così, se Della Valle ha sponsorizzato i restauri del Colosseo e Prada promuove una mostra alla milanese Fondazione di Largo Isarco per salvare piante ed animali estinti riproducendoli in serra (Extinct in the wild di Michael Wang), Cucinelli si ripropone, più pragmaticamente, di aiutare la ricostruzione dell’Abruzzo. Tutto si muove. Ma la strada è da definire. Luisa Ciuni

 

In the world of ethical fashion … Continua a leggere →