fendi

SCHEMA LIBERO ANIMALISTA STAI SERENO

Animal activist, #keepcalm. You don’t have to think that a garment made of croc print leather is a B choice. They don’t give the idea of “I wish but I can’t”. First of all they aren’t cheap garments at all, because the procedures involve a high degree of manual dexterity, several steps and very long processing time; therefore, we’re talking about valued objects however. Then, the luxury effect is guaranteed. Last but not least…animal activists (me included) can keep calm. Man with fur or dressed in reptile leather is not new: almost every celebrity has worn them since the 70s, from Stallone to Elton John, Gunter Sachs, Helmut Berger, Serge Gainsbourg. Sure, the phisique du role or the extravaganza of the man in question play an essential role in the success of an exaggerated look. If, vice versa, you are not a rockstar nor anyone similar, set a balance between luxury and minimal and you will be on the right way. Marlon Brando in a scene of the movie “The Fugitive Kind” (1959).

SCHEMA LIBERO SCUOLA NOVECENTO

The 1900s school. Art in fashion, again? Yes. And the 1900s is the focus. Especially the Bauhaus, founded in 1919 in Weimar by the architect Walter Gropius, that influenced the trends of innovation in design and architecture linked to Functionalism and Rationalism; the art of Rodchenko, its colours and its geometric motifs; and, then, the cuts of Lucio Fontana. Little by little, like in an expedition, we come to more recent times, the Italian 1900s of Ettore Sottsass, the Memphis Group operational in Milan between 1981 and 1987. At the end, if fashion could be considered as a form of art, there’s also who quotes it: the pop/landscape by Castelbajac. These clothes are a little example of how much creativity and how many ideas arise from designers’ inspiration in such a complicated era for economy and fashion business. Take a look around and you will discover many examples of “art” also in the fashion world. The architect Walter Gropius (in the middle) with his team.

SETTE MAGAZINE EN VOGUE GIUBBOTTO, SCELTA IRRINUNCIABILE

The sporty jacket, a fundamental choice. … Continua a leggere →

TECHNO PRINTS

Camicie Fendi, f/w 2014/15

Le stampe su cotone rimandano agli “errori” legati alla tecnologia: come lo schermo televisivo quando diventa nebuloso e la trama pixelata.

A cura di Angelica Pianarosa

Foto Michele Gastl

MILANO MODA UOMO SPRING/SUMMER 2015 GIORNO 3

EMPORIO ARMANI

Tra geometrie simmetriche/asimmetriche (sulle T-shirt da mettere sotto l’abito, al posto della camicia), effetti optical positivo/negativo in bianco e nero damier (stampati sulle working bag) e quadrettati a contrasto sui blazer sportivi, Emporio Armani si distingue con una bella collezione, elegante e moderna. Belli anche i giubbotti in pelle aderenti.

PORTS 1961

Pelle tagliata al vivo, pantaloni multi pinces, tank-top e zaini. Uno schema rigido, preciso, allineato in totale armonia e con grande savoir faire, con l’orientamento sportivo di tendenza.

GUCCI

Bianco, rosso, blu. Ispirazione Navy. Accessori in pelle, borse “a sacco” a tracolla e a mano bellissime. Super chic: una delle migliori performance di Frida Giannini.

ETRO

La sfilata separa due mood opposti ma complementari: se la prima parte è sobria e chicchissima, realizzata nelle tinte del classico,  la seconda introduce il colore – specialmente  il giallo – e infine si accende di stampe colorate. Eppure non sono “due uomini”; il menswear tradizionale si fonde con eleganza con i look più fashion. Kean Etro ha reinventato la storia del brand con piglio deciso. Il risultato? Una collezione favolosa.

ANDREA INCONTRI

Un boy-scout metropolitano. Un uomo avventuroso, curioso, intellettualmente vivace. Lo styling – che sembra quasi casuale, improvvisato – è un vezzo che in realtà rivela una sana dose di snobismo. Il pullover disordinatamente infilato nei calzoni, le borse da viaggio da portare sulle spalle con studiata trascuratezza, come se fossero un accessorio da “nascondere”: segmenti di una personalità forte e di uno stile innato e consapevole.

CANALI

La collezione é firmata da Andrea Pompilio. Una vera rivoluzione per Canali: la giusta rivoluzione/evoluzione. Brava Elisabetta Canali & famiglia: bravi per avergli concesso carte blanche e bravo Pompilio: davvero una buona sfilata.

DIRK BIKKEMBERGS

La collezione é interamente ispirata alla disciplina sportiva del Triathlon.

FENDI

Le sfilate di Fendi mi sono sempre piaciute; quando all’inizio del 2000 Silvia Venturini Fendi ha lanciato il menswear, é stato – da subito – un successo. Riguardando oggi le prime collezioni, si capisce quanto sia stata copiata negli anni successivi. Quello che dispiace é che l’uomo Fendi non riesca a trovare sul mercato lo spazio che meriterebbe; e la “colpa”, non é certo da attribuire alla bravura della designer e del suo team creativo.

N.21

Il color carne, il pizzo, le sovrapposizioni: Alessandro Dell’Acqua trasferisce i codici della “sua donna” nell’abbigliamento uomo. 21 outfit, come il logo del brand. Ventuno total look basati principalmente sulla maglieria.

BRIONI

Brendan Mullane ha presentato una collezione coerentemente allineata con lo stile e le tinte di quella precedente. Una continuità che riafferma la qualità e il lusso di Brioni. Il fiore all’occhiello di questa P/E é la collaborazione con l’artista statunitense post-moderno James Welling, che ha disegnato in esclusiva per Brioni, le splendide fantasie stampate su seta: arte e moda, ancora una volta insieme, regalano momenti preziosi  di Grande Bellezza.

DIESEL BLACK GOLD

Il Rock si fa meno duro. Il denim è minimal e si alterna al velluto a coste e a pezzi sportivi in acetato. La pelle c’è, ma senza borchie: solo interventi grafici che rimandano alle opere di Keith Haring.