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IO DONNA SCHEMA LIBERO GRANDI UOMINI

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Great men. “In this job you need to know a little bit of everything: if I make a character be punctured by a needle in the wrong part of the arm, dozens of doctors will write to me to complain”. To sum up: to be a filmmaker you have to know even about – in this case – medicine, as this quote is by Alfred Hitchcock. And do fashion designers ever think about plus-sized men? In other words, if men wearing a 52/54 size would like to be in fashion, is there any designer that creates also for them? Surely Gucci and Saint Laurent don’t. Just to mention two very popular examples of brands that emphasize slim silhouettes, and other kings of fashion surely don’t create their collections drawing inspiration from Hitchock or, so to speak, Julian Schnabel. What shall you do if the scale marks overweight? It’s not only a women’s problem. The same old tailor? Ok, but the tailor is not “in fashion”. Take a look at the clothes I suggest: I think they fit everybody. A portrait and the popular profile of the director Alfred Hitchcock.

IO DONNA SCHEMA LIBERO CRAVATTA SI, CRAVATTA NO

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Tie, yes or no?. Blazer and shirt, without pullover. And without tie. Claudio Antonioli, owner of one of the most fashionable boutiques in Milan, has proclaimed the “farewell to the tie”. Some jobs need the tie and other don’t. Some men love it (the main part of them) and other hate it (“It’s too tight, it’s annoying, it makes me feel uncomfortable). So give voice to the trendsetters like Antonioli but, for equal conditions, listen to those who think different: me, for example. The jacket worn with the shirt, but without the tie, suits very few men. If you belong to the “no-ties” side, have at least the caution to wear the shirt completely buttoned. Or, absurdly: wear it unbuttoned to the breastbone, even if you take the risk to look like a naff, especially if you have a hairy chest. In doubt, cover the shirt with a beautiful sweater made of light wool or, indeed, wear the tie. The American rockstar Michael Stipe in a picture of Ron Galella.

IO DONNA SCHEMA LIBERO BIANCO D’INVERNO

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Winter in white. White and its shades: the non-colour par excellence and its variations, that from the total purity goes to sand and white coffee. The pure white, the more manifest icon of summer outfits, in several collections of this f/w is a starting point, that designers develop a different menswear that enlight the darkest days from. White, beige, sand reminds us fabrics like linen and cotton, the atmospheres of La Dolce Vita or the stories of La lunga strada di sabbia by Pier Paolo Pasolini. Until the Eighties, who wore white in winter was considered as an eccentric (or as a vulgar) person, in effect there were only jeans and a few sweaters. Maybe a scarf. Today there’s a huge fabric availability: wool, camelhair and cashmere. All you have to do is believe, and choose the right matches. The writer and filmmaker Pier Paolo Pasolini in 1963 in his house in Rome.

MILANO MODA UOMO FALL/WINTER 2015-2016 GIORNO 3

EMPORIO ARMANI

Standing Ovation per Emporio Armani! Tutto quel che vi piace del suo “storico”, è in questa collezione. Forme e materiali flessuosi, accessori stilosi e moderni che non fanno a pugni con il buon gusto, tessuti caldi e avvolgenti nelle classiche tinte del menswear: cammello, blu notte e grigio. Davvero Bella.

GUCCI

Cambio di rotta. Totale. Dal maschio “che non deve chiedere mai”, oggi Gucci punta su una tipologia di uomo più intellettuale e romantico. A cominciare dal casting, che fin dalla prima uscita svela gli intenti della maison. La collezione si sviluppa attraverso pezzi più tradizionali mescolati a capi di pura poesia che ammiccano – gli ultimi – ad un’identità giovane e acerba. Nella moda, tutto è stato fatto o “già fatto”; ma sono convinto che questa nuova direzione – per Gucci – sia quella giusta.

ETRO

Un ottimo lavoro di styling e il desiderio di rendere sempre più contemporaneo il prodotto – un intento evidente  già da due stagioni – fanno di questa collezione di Etro, una tra le più riuscite della storia del brand.

CANALI

Seconda stagione di Andrea Pompilio. Per l’autunno/inverno Pompilio punta anche sulla linea accessori, realizzati con coerenza secondo lo stile che ha impostato per il menswear. L’abbigliamento prevede la tinta senape come unico flash del colore. Riaffiora il segno tradizionalista del brand, soprattutto nella scelta del disegno finestrato.

FENDI

La sfilata di Fendi uomo non ha mai una vera e propria “storia”: è un sontuoso, eccezionale ensemble che fonda il suo segno di stile sulla ricchezza dei tessuti, delle lavorazioni e – naturalmente – dei pellami, sempre pregiatissimi. Questa collezione in modo particolare, è il trionfo del lusso: quello di buon gusto, però.

BRIONI

Prima sfilata del bravo Brendan Mullane, che fino ad oggi, per presentare le collezioni, ha prediletto straordinarie presentazioni standing. Il designer riconferma la leadership di Brioni nel mercato dell’abbigliamento di lusso, con un prodotto di grande bellezza, squisitamente sofisticato.

MILANO MODA UOMO SPRING/SUMMER 2015 GIORNO 3

EMPORIO ARMANI

Tra geometrie simmetriche/asimmetriche (sulle T-shirt da mettere sotto l’abito, al posto della camicia), effetti optical positivo/negativo in bianco e nero damier (stampati sulle working bag) e quadrettati a contrasto sui blazer sportivi, Emporio Armani si distingue con una bella collezione, elegante e moderna. Belli anche i giubbotti in pelle aderenti.

PORTS 1961

Pelle tagliata al vivo, pantaloni multi pinces, tank-top e zaini. Uno schema rigido, preciso, allineato in totale armonia e con grande savoir faire, con l’orientamento sportivo di tendenza.

GUCCI

Bianco, rosso, blu. Ispirazione Navy. Accessori in pelle, borse “a sacco” a tracolla e a mano bellissime. Super chic: una delle migliori performance di Frida Giannini.

ETRO

La sfilata separa due mood opposti ma complementari: se la prima parte è sobria e chicchissima, realizzata nelle tinte del classico,  la seconda introduce il colore – specialmente  il giallo – e infine si accende di stampe colorate. Eppure non sono “due uomini”; il menswear tradizionale si fonde con eleganza con i look più fashion. Kean Etro ha reinventato la storia del brand con piglio deciso. Il risultato? Una collezione favolosa.

ANDREA INCONTRI

Un boy-scout metropolitano. Un uomo avventuroso, curioso, intellettualmente vivace. Lo styling – che sembra quasi casuale, improvvisato – è un vezzo che in realtà rivela una sana dose di snobismo. Il pullover disordinatamente infilato nei calzoni, le borse da viaggio da portare sulle spalle con studiata trascuratezza, come se fossero un accessorio da “nascondere”: segmenti di una personalità forte e di uno stile innato e consapevole.

CANALI

La collezione é firmata da Andrea Pompilio. Una vera rivoluzione per Canali: la giusta rivoluzione/evoluzione. Brava Elisabetta Canali & famiglia: bravi per avergli concesso carte blanche e bravo Pompilio: davvero una buona sfilata.

DIRK BIKKEMBERGS

La collezione é interamente ispirata alla disciplina sportiva del Triathlon.

FENDI

Le sfilate di Fendi mi sono sempre piaciute; quando all’inizio del 2000 Silvia Venturini Fendi ha lanciato il menswear, é stato – da subito – un successo. Riguardando oggi le prime collezioni, si capisce quanto sia stata copiata negli anni successivi. Quello che dispiace é che l’uomo Fendi non riesca a trovare sul mercato lo spazio che meriterebbe; e la “colpa”, non é certo da attribuire alla bravura della designer e del suo team creativo.

N.21

Il color carne, il pizzo, le sovrapposizioni: Alessandro Dell’Acqua trasferisce i codici della “sua donna” nell’abbigliamento uomo. 21 outfit, come il logo del brand. Ventuno total look basati principalmente sulla maglieria.

BRIONI

Brendan Mullane ha presentato una collezione coerentemente allineata con lo stile e le tinte di quella precedente. Una continuità che riafferma la qualità e il lusso di Brioni. Il fiore all’occhiello di questa P/E é la collaborazione con l’artista statunitense post-moderno James Welling, che ha disegnato in esclusiva per Brioni, le splendide fantasie stampate su seta: arte e moda, ancora una volta insieme, regalano momenti preziosi  di Grande Bellezza.

DIESEL BLACK GOLD

Il Rock si fa meno duro. Il denim è minimal e si alterna al velluto a coste e a pezzi sportivi in acetato. La pelle c’è, ma senza borchie: solo interventi grafici che rimandano alle opere di Keith Haring.