SFILATE

PARIGI: LANVIN, UMIT BENAN, THOM BROWNE, SAINT LAURENT PARIS, PAUL SMITH

di Luca Roscini

LANVIN

A tratti hippie a tratti boho. La rockstar di Lanvin è spavalda, charmant ma sempre rilassata: tessuti tecnici e nappa lavorata per sembrare neoprene rendono i giochi di layering avvincenti. Forme oversize (dai cappotti ai pantaloni, dalle sciarpe ai cardigan) si bilanciano con outfit slim a tratti street per un apparato stilistico coerente e denso.
UMIT BENAN

Orgogliosamente virile il pescatore fiero di Umit Benan che accompagna abiti di velluto, lane tartan e capispalla waterproof con canne da pesca e secchi pieni di acqua per un teorema della nostalgia (i pescatori del Bosforo erano gli eroi di Benan da bambino) e dell’universo informale.

THOM BROWNE
Funerale dark che pare ispirarsi a Tim Burton: marciano sotto una pioggia di cenere una teoria dark di uomini a lutto. Marsine nere, pantaloni corti, gonne, trench, capispalla doppiopetto orlati di pelliccia, velette e borse a forma di balene e tartarughe. In un tripudio di nonsense estetici teatralità, ironia e stile si mescolano splendidamente.
SAINT LAURENT PARIS

Ecco il frontman di una band ideale francese ad alto tasso di spavalderia e pelle ovviamente nera. Biker jacket, zip, momenti animalier, occhiali da sole perenni, maglie a rete: corto circuito perfetto dell’estetica Slimane.
PAUL SMITH

Colonna sonora reggae ad accompagnare look dall’animo delicatamente rockabilly. Raincoat lunghissimi e ampi si alternano a ecopelliccie avvolgenti che spuntano anche su borse weekender e zaini. Il resto sono sapienti abiti dal taglio sessanta intervallati da bomber e cappotti di piumino per un gioco di stile pieno e divertito.

PARIGI: DIOR HOMME, HERMÈS, CARVEN

di Luca Roscini
DIOR HOMME
Excursus sul guardaroba maschile: dall’abito formale al denim passando per il montgomery e il tuxedo. Pur cambiando alcuni addendi (maxi camicie sotto la giacca, sneaker di rigore, profili quasi fluo e stampe astratte) il risultato rimane assolutamente classico in un esercizio di eleganza continuo.
 
HERMÈS
Camminare per la città è questione di charme da Hermès. Abiti classici in micro check e doppiopetto gessati indossati con dolcevita lasciano spazio a meno ortodossi trench di nappa morbida, jumpsuit di lana, pantaloni di cavallino e maxi cardigan con jacquard, reinterpretati in pelle.
CARVEN
Collezione concreta e intelligente che mescola i sine qua non della stagione con pezzi tipici dell’armadio di un uomo: c’è il bomber ma è di shearling, c’è il peacoat ma è in pelliccia, c’è la felpa ma con ricami ironici.

PARIGI: MAISON MARTIN MARGIELA, KENZO, GIVENCHY, LOEWE, CERRUTI 1881 PARIS, BERLUTI

di Luca Roscini
MAISON MARTIN MARGIELA
Viaggio tra l’estetica esagerata anni 70 e il dna del marchio. La figura è smorzata nella sua mascolinità fino a diventare talvolta androgina. Trench di pelle lucida, pantaloni ampi e a vita altissima e spolverate di lurex completano la collezione.
KENZO
Decostruire per ricostruire mantenendo solo gli elementi essenziali. Questo è l’obiettivo della collezione di Kenzo, che fa dell’estetica militare un punto di partenza per poi venire affrontata in maniera divertita come attraverso un videogame: ecco che spuntano microfantasie, tute con graffiti e cappe arancioni. Must è la bisaccia di pelle colorata.
GIVENCHY
L’uomo Givenchy sfila in un salotto pieno di souvenir gotici da tutto il mondo su una passerella di glitter porpora. Gli abiti gessati delle prime uscite lasciano il passo a bomber di pelle rossa matellassé e a stampe e ricami etnici ripetuti fino all’ossessione su abiti, T-shirt, capispalla e polo. Ogni dettaglio è compiuto e coerente col tema della collezione.
LOEWE
Con la sua seconda collezione uomo per Loewe, J.W.Anderson continua il gioco delle ambiguità di sesso già iniziato in precedenza: capi surreali, talvolta iperfemminili, con pantaloni palazzo color panna sono completati da accessori puri nelle linee e senza identità sessuale per un risultato armonico e pieno di personalità.
CERRUTI 1881 PARIS
Nessun capo è come sembra: cappotti di cammello sono arricchiti da rever di nappa nera, montgomery corti sfoderano dettagli di suède, i bomber neri nascondono profili di pelle trapuntata. L’eleganza Cerruti è sofisticatissima e mai banale, piena di personalità e orgoglio.
BERLUTI
Teorema di eleganza basato su qualità dei materiali e sicurezza delle forme. L’attitudine bohémienne è un racconto di cappotti di lana impeccabili, trench di nappa tanto morbidi quanto importanti, dolcevita di maglia grossa che va a sostituire la camicia sotto giacche e capispalla.

PARIGI: VALENTINO, RAF SIMONS, ISSEY MIYAKE, LOUIS VUITTON

di Luca Roscini
VALENTINO
Geometrie mature quanto perfette su capispalla e maglieria si alternano a microfantasie che sono un viaggio negli anni Sessanta. Le linee smilze esaltano scarpe e cappotti over. Spolverini e paletot sono modernizzati da patchwork di tessuti e pellami, suggello di un’attitude creativa e sicura di sé.
RAF SIMONS
Elementi delle proprie origini (accenni a Martin Margiela e Helmut Lang, i suoi designers “miti”), anni Settanta cortesemente spinti, accenti di vinile nero e rosso: tutto nel frullatore estetico del designer belga per un risultato completo e geniale che offre, con la capacità che hanno i grandi creativi, tendenza e momenti pienamente commerciali.
ISSEY MIYAKE
I tre momenti della giornata ideale dell’uomo (al lavoro, il weekend e la sera) sono raccontati tramite sete rigorosamente Made in Japan, mantelle che diventano capispalla e abiti rivisti in maniera eclettica. Il risultato è un uomo vanesio ma pur sempre maschile.
LOUIS VUITTON
Una collezione potente che fa di stampe e ricami il punto di forza su capispalla, abiti e maglieria. Elementi rubati allo sportswear spuntano qua e là così come bomber e jumpsuit di pelle trapuntata. Trionfano gli accessori: dalle piccole tracolle monogram fino a vere e proprie valigie rigide ricoperte di pelliccia. Lusso 24h.

MILANO MODA UOMO FALL/WINTER 2015-2016 GIORNO 4

GIORGIO ARMANI

I contenuti fashion sono più forti in questa collezione, a differenza di quella Emporio, che – normalmente – è la linea Armani più moda. Bellissime le borse e i blazer “destrutturati”.

DIRK BIKKEMBERGS

Gli accessori da giacca, intelligentemente pensati per sostituire le borse, ovvero da indossare sul capo spalla come armature in pelle multitasking, sono davvero di grande effetto. Il fit dei blazer è asciutto quel tanto che basta per definire spalle e busto ma senza esagerazioni. Belli anche gli zaini.

ROBERTO CAVALLI

Lusso ostentato. Ma ammorbidito da uno styling pulito, che punta per lo più sul nero. Nero come il rock, nero come il punk. Super grooming, acconciature top, che ricordano quelle di una copertina di Meisel per un numero di L’Uomo Vogue degli anni ’90.

GUGLIELMO CAPONE

Grande stile, gran gusto e una bellissima ricerca di materiali; si spazia dal cachemire e le lane del knitwear – particolarmente caro a Capone – fino al raso doppiato usato per austeri trench blu notte di sapore militare.

CHRISTIAN PELLIZZARI

Belli e di taglio classicheggiante gli abiti in lana a quadretti e mélange e molto bella la maglieria. Le zone più moda della collezione – invece –  sono realizzate in seta stampata: i check a contrasto rimandano alla Londra anni ’60 di “Blow-Up”. Per Pellizzari, un bel passo avanti.