VALUE FOR MONEY

Tre look f/w 14/15 di Ermenegildo Zegna Couture realizzati in Vicuna

Gli oggetti alla moda sono, per loro stessa natura, voluttuari. Non è necessario averli. Prova ne sia, infatti, che decine di esperti di marketing lavorino da anni negli uffici nel tentativo, spesso riuscito, di indurre nel consumatore i piu strani bisogni. Resta quindi un fenomeno da commentare l’arrivo sul mercato di un grande quantitativo di cashmere a buon mercato. Golf e altra maglieria a prezzi di affezione che molti acquistano con orgoglio confrontando quanto pagato con le etichette delle grandi marche. E non li scoraggia l’idea che nel capo acquistato, di cashmere, possa essercene molto poco. Ignorano il dilemma. Un bisogno indotto molto ben congegnato, visto che altri capi di lana altrettanto buona tengono ugualmente caldo. E costano meno. Da qui, comunque, una domanda: qual è il prezzo giusto in questo caso, quello elevato o quello friendly? Il problema è arduo e investe anche elementi di etica. Se assumiamo come base il concetto che è etico il principio dell’equo rapporto value for money, vediamo subito che il nostro cashmere “simpatico” nasconde, a volte, delle serie fregature. Il cashmere infatti è una lana e ne esistono di varie qualità. Ad un prezzo basso spesso non corrisponde altro che un golf fatto con gli scarti: materiale da buttare per il quale anche un costo ridotto è alto. Ed ecco maglie che si slabbrano, che fanno i pallini, che durano poco a fronte della lunga vita del cashmere di qualità. Paradossalmente il prezzo basso nasconde una fregatura (debite differenze rispettate, ovviamente) mentre quello alto “può” indicare di caso in caso una indubbia qualità migliore. E  visto che il cashmere non è obbligatorio non si capisce perchè aiutare lo smaltimento dei cascami, per giunta vestiti da oggetto di lusso. Così il costosissimo cashmere Loro Piana ha una spiegazione nella sua provenienza da cuccioli di capra hircus, un vello leggerissimo che scarseggia in natura. Di baby cashmere se ne ottengono 30 grammi a capretto, da qui il costo che cresce in esponente a seconda della quantità utilizzata. Altrettanto preziosa è la materia prima Zegna che ha un piano speciale per la vicuna, altro materiale raro di cui non si parla abbastanza. La vicuna è un animale andino da cui si ricava una lana rara. Gli animali erano in via di estinzione. Il Gruppo Zegna è diventato socio del Consorzio che per primo è stato autorizzato alla commercializzazione della Fibra di Vicuna sotto il controllo del CITES (Convenzione Internazionale per il Commercio delle Specie Minacciate di Estinzione), che rappresenta una risorsa fondamentale per la popolazione delle Ande. Gli animali sono stati salvati dall’estinzione e il raro e prezioso tessuto è diventato uno dei vanti del made in Italy. Value for money, quindi. E due casi da ricordare di business della moda ecosostenibile. Luisa Ciuni

Fashion garments are, for their own nature, non-essential. It’s not necessary to have them. This is proved by the work of dozens of marketing experts during the years, in the (often successful) attempt to persuade the customers with the most strange needs. So the great presence of cheap cashmere on the market is a phenomenon to be analyzed. Knitwear purchased by many who proudly compare the price paid with those of luxury brands. And they are not discouraged by the fact that, in the purchased garment, the quantity of cashmere is actually very  little. They ignore the dilemma. A well-conceived adv-driven demand, considering that other wool garments are as warm as those made of cashmere. And less expensive. But which is the right price, the high or the friendly one? This question involves also ethical matters. If we assume as a starting point that the principle “value for money” is ethical, our “friendly” cashmere sometimes hides a rip-off. Cashmere is indeed a kind of wool, existing in different qualities. A low price often means a pullover made with scraps. And then sweaters that loose shape, that bobble, that last much less than quality cashmere. Paradoxically the low price can hide a rip-off while the high one can reveal an undeniable better quality. And, stated that cashmere is non-essential, there’s no reason to justify this recycling of waste. So, the very high prices of Loro Piana’s cashmere are justified by their origin: the very light and rare fleece of the hircus goat cubs. As precious as it, the raw material used by Zegna, that follows a special plan for vicuna, another rare and little known fabric. Vicuna is a rare fabric obtained from an Andean animal, that was endangered. The Zegna Group became associate of the first Consortium licensed to sell the Vicuna’s fibre under the supervision of CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of wild fauna and flora), that represents a fundamental resource for Andean population. Animals have been rescued from extinction and the rare and precious fabric has become a pride of made in Italy. So, value for money. And two cases of business of sustainable fashion to remember. Luisa Ciuni


 

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