Archivio di giugno, 2014

MILANO MODA UOMO SPRING/SUMMER 2015 GIORNO 1

ERMENEGILDO ZEGNA COUTURE


La collezione “architettonica” di Stefano Pilati é da rivedere da vicino; le stoffe sono da toccare e i dettagli sono tutti da scoprire. Il designer sembra orientato verso  una direzione che incontra lo stile di un uomo estremamente raffinato, ma con un’anima più sportiva e meno formale del solito.

CORNELIANI


Punta sul leisure più che sul classico/formale. E sugli accessori. I contenuti fashion sono evidentemente entrati nel DNA del brand, che per la prima volta osa stampe floreali e il Total Black in una collezione estiva.

COSTUME NATIONAL HOMME

Per la seconda stagione consecutiva, Ennio Capasa trasporta con successo il suo “rock style” nel più sofisticato ambito dandy. Potrei definire l’uomo di questa collezione, come un “Bowie Dannunziano”. Bellissima.

DOLCE & GABBANA

Una prova di stile che può essere definita una haute couture al maschile. Le uscite fashion sono entusiasmanti: sontuosità e ricchezza nei ricami e nelle stoffe. La collezione alterna Moda e Classico con saggezza ed esperienza, senza sbalzi né cadute di tono.

CHRISTIAN PELLIZZARI

La sfilata offre qualche spunto interessante, ma c’è ancora molta incertezza e poca coerenza. Sono certo che la produzione ha combinato qualche guaio con la consegna dei prototipi…

ANDREA POMPILIO

Più omogeneità e idee chiare rispetto alla collezione estiva presentata l’anno scorso. Strettamente fashion, senza mezze misure: la ami o la odi.

LES HOMMES

Una fantasia su questa sfilata: facciamo finta che Ridley Scott decida di girare un film futuristico come il suo Blade Runner ambientato in un college irreale. Ecco, i costumi del film sarebbero questi. Bravi! Originalità e Moda con una forte inclinazione sport.

JOHN VARVATOS

La novità è negli accessori: curati, fatti a mano e molto fashion. L’abbigliamento si addolcisce rispetto al passato: le giacche da giorno hanno il taglio del tight ma sono destrutturate, e il knitwear – “ruvido” e maschile – diventa una zona importante della collezione. E poi, basta con il nero: l’anima rock di Varvatos, oggi, sembra svanita.

VERSACE

L’uomo Versace questa volta è così: meno muscoli e più cervello. Collezione bella e “strategica”: l’abbigliamento è più fluido come dettano le ultimissime tendenze, gli accessori giocano un ruolo centrale, sono bellissimi e strizzano l’occhio allo sportswear (di lusso, ovviamente). La sfilata, nel suo insieme, resta fedele al suo pubblico ma aggiunge una buona dose di contemporaneità che la rende molto più moderna.

HOGAN

L’abbigliamento di Hogan mescola per aspetto e tessuti il mondo classico e quello sportivo: tagli formali guadagnano una patina sportswear con jersey e felpa.

TRUSSARDI

Silhouette over esaltate da stampe e gessature ampie, ispirate ai jazzisti underground degli anni Trenta.

MSGM

L’uomo di Msgm ha un carattere fortemente sportivo e si muove tra felpe a righe e bluse in nylon stampato con simboli nautici mixati a palme e cactus dal gusto ’80.

SPORTWEEK 21 GIUGNO 2014

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SCHEMA LIBERO IL LOGO, QUESTO CONOSCIUTO

The logo, this well-known. Tom Ford even “drew” the G of Gucci on the most intimate part of the model. The sharp journalist Natalia Aspesi didn’t come forward with positive or negative comments, but she declared, lapidary: “Tom Ford has found the G-spot”. But that was an adv. What happens if the mere mortal, not a mannequin or a celebrity, completely primps with logos, randomly and everywhere? “Logoed” garments, especially for men, are fairly dangerous: it’s easy to drift into vulgarity, and to show a lack of personality. A completely different matter when the logo is shown in a moderate way and when it appears only once in the outfit, for example on the belt buckle, or on the briefcase, maybe on a leather or metal bracelet. To sum up, style is recognisable also in sobriety and good taste used to show the “object of desire”. In this case, the logo is welcome. The initials of Louis Vuitton carved in stone (project of Barthélémy & Griño).

Z ZEGNA – SPRING SUMMER 2015

Il challenge di Paul Surridge: re-inventare un brand fashion con nuovi dettagli sport e linee sartoriali, prese in prestito dall’abbigliamento  formale. Mission Impossible? Non per Surridge, che é riuscito persino a mixare un must del conformismo come il Galles  con un disegno pentagonale. Equilibrio e armonia fra tre linguaggi diversi: Moda, Classico e Sport.

The challenge … Continua a leggere →

VIDEO IO DONNA SPECIALE UOMO – SO COOL!