L’ALTRA MODA UOMO: RIO DE JANEIRO, BERLINO E COPENHAGEN

di Paolo Armelli

Non solo Londra, Milano, Parigi e New York: la Moda raggiunge anche altre città. E anche se è solo nelle capitali del fashion business che la moda uomo ha delle fashion week dedicate, il menswear si ritaglia alcuni spazi anche nelle altre settimane della moda internazionale, crescendo sempre più in volume d’affari e ricerca estetica. Il fatto di non essere inseriti nel gotha più quotato ha i suoi vantaggi, in quanto permette a questi eventi una maggiore sperimentazione e un investimento più intenso sulle nuove leve del design. Abbiamo fatto un brevissimo tour per segnalare le mete più promettenti della moda maschile.

RIO DE JANEIRO

Complice la felice collocazione nell’altro emisfero, i brasiliani sono i primi a inaugurare l’anno della moda, proponendo le sfilate autunno/inverno già a cavallo fra ottobre e novembre. A fianco di San Paolo, l’altra capitale delle passerelle brasiliane, l’evento Fashion Rio anima la moda uomo proponendo soluzioni che coniugano il rilassato adattamento alla stagione calda con linee sperimentali e ricercate. La collezione per l’A/I 2014 presentata da R.Groove, il marchio del giovane designer Rique Gonçalves,  fonde una sofisticata ispirazione occidentale al mood disimpegnato del surf e del calore tropicale (in particolare nelle tinte azzurre e arancio), passando dal lino al neoprene. Di tutt’altra ispirazione l’uomo presentato dal brand ready-to-wear Ausländer, il quale dà vita a un’ambientazione più notturna e underground, con insistenze su materiali come la pelle e i tessuti tecnici, colori basici e fantasie psichedeliche, in un immaginario che va a pescare da Matrix e dalla Lady Gaga di Born This Way (in particolare negli innesti prostetici sui volti dei modelli). (Foto da Fashion Forward)

R. GROOVE

AUSLANDER

BERLINO

È risaputo ormai da anni che la capitale tedesca è anche il centro europeo della cultura underground e della sperimentazione giovanile. Allo stesso modo la Mercedes-Benz Berlin Fashion Week  (14/19 gennaio scorso) mostra come – anche nella moda – i tedeschi cerchino strade nuove, che esplorino l’avanguardia e l’innovazione contaminata; Berlino funge inoltre da catalizzatore di tutta quell’estetica che si muove fra Mitteleuropa ed Est europeo. Ne è un esempio lo stilista bulgaro Vladimir Karaleev, le cui collezioni, frutto di puro artigianato in cui ogni pezzo è unico, sono basate sulla decostruzione dei volumi, con tagli oversize e nette superfici di colori pastosi che vi danno un tocco quasi architettonico. Tedesco, invece, è il designer Kilian Kerner, che propone una serie di look che accostano tratti sartoriali (come i completi e i lunghi cappotti) ad elementi ricavati dallo sportswear, con fantasie e colori ricavati dalle immagini dei supereroi e dalle illustrazioni de Il piccolo principe di Saint-Exupèry. Infine da segnalare è lo svizzero Julian Zigerli, che ha sfilato in Germania dopo essere stato ospite dell’Armani Teatro a Milano proprio durante la nostra settimana della moda: il suo stile è al solito stravagante e ricercato, anche qui attingendo nettamente dal guardaroba sportivo ma impreziosendo i capi con un motivo tridimensionale a forma di esagono. (Foto da The Gentleman)

VLADIMIR KARALEEV

KILIAN KERNER

JULIAN ZIGERLI

COPENHAGEN

La moda scandinava non è, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, tutta maglioni pesanti e cappotti di renna. Anzi, le collezioni che hanno sfilato dal 28 gennaio al 2 febbraio durante la scorsa settimana della moda di Copenhagen hanno dimostrato la poliedricità e l’estrema inventiva di una nazione da sempre attentissima alle più avanzate frontiere del design. Anche se i modelli maschili su queste passerelle erano pochissimi, per lo più immersi fra gli outfit delle collezioni femminili, anche per il menswear si sono viste soluzioni degne di nota: come quelle proposte dalla stilista della Groenlandia Bibi Chemnitz, che sfila uno stile cupo e rigido come la sua terra, in cui i colori primari della natura si mixano a forme e tagli molto più urbani. Le proposte di Henrik Vibskov, designer che sfila, unico fra gli scandinavi, anche a Parigi, sono invece reminiscenze dei costumi tradizionali, rese estremamente contemporanee da maglie, copricapi e calzature dall’aspetto futuristico; in generale domina un’estremizzazione delle texture, elaborate con fantasie psichedeliche/pop. (Foto da Copenhagen Fashion Week)

BIBI CHEMNITZ

HENRIK VIBSKOV

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