PARIS FASHION WEEK – DAY 3

RAF SIMONS
Gabardine croccante e imbottito e flanelle che sembrano ruvide, ma al tatto sono morbide. Colori accesi, contrasti e dettagli “importanti”. Le forme dei cappotti sono ad “A”.

SACAI
La collezione è frutto di un lavoro di ricerca sulle stoffe, ricercate e “vissute”. Bellissimo lo styling.

JONATHAN SAUNDERS
Punta molto su colore e forme aerodinamiche. Oppure sui capispalla in lana (fantasia), dalla silouhette destrutturata.

DIOR HOMME
Dal nero fino al bianco ottico passando per il bluette. Le stoffe si fondono con i tessuti techno, le giacche e i cappotti hanno una cintura in pelle incorporata.


A.P.C.
Spigliata, fresca, scattante; e una nuova interpretazione del disegno camouflage.

HERMèS
La sfilata di Hermès ha – sempre – una caratteristica irraggiungibile, che la distingue dalle altre: a prescindere dal gusto personale, che cambia a seconda dell’osservatore, è impossibile non accorgersi della superba qualità e fattura dei vestiti. Anche quando – come nel caso di questa stagione – il mood si avvicina al mondo dello sport.

LANVIN
Più “spezzettata” rispetto al solito: forme futuribili – come l’eccezionale il completo Galles – e moderno – retrò, come i capotti lunghissimi con rever a lancia, che fanno molto anni ’40.

PAUL SMITH
Lo stilista ha disegnato una collezione molto fashion. Lo stile anglosassone sartoriale si mescola con zone di maggiore creatività, c’è perfino un po’ d’oro.

SAINT LAURENT PARIS
Autorefernziale e didascalica. Slimane resta fedele a se stesso e non aggiorna il suo stile.

 

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