INTIMISMO ’90

Le campagne presenti in questa gallery sono del 1994 e più precisamente della stagione autunno/inverno. Il “secondo semestre”, come si dice in gergo pubblicitario. La vestibilità del capospalla era ancora fortemente vicina alle larghezze degli anni ’80; ben lontana dalla forma asciutta che avrebbe, all’ inizio del nuovo secolo, rivoluzionato il guardaroba maschile. Idem per pantaloni, camicie e cravatte. E’ interessante notare quanto il gilet fosse en vogue: in maglia, destrutturato, o in tessuto ma sempre morbido nella forma, e mai aderente al corpo. Le ambientazioni fotografiche erano praticamente assenti e i fondi neutri; le luci piuttosto naturali e poco contrastate fatta eccezione per gli effetti chiaroscuro di Michelangelo Di Battista che, guidato da Mauro Rotini, si ispirava, all’ epoca, ai contrasti degli ultimissimi ’80 di Nick Knight per Yamamoto. La caratteristica più evidente è l’ atteggiamento dei soggetti: intimista, pensoso, riflessivo. A discapito delle più conclamate logiche pubblicitarie, i soggetti talvolta venivano immortalati perfino ad occhi chiusi, come nello scatto fatto a Werner da Mario Sorrenti per Dolce&Gabbana o il primissimo piano scelto da Paul Smith. Mentre Max Vadukul, per Romeo Gigli, aveva puntato sulla melancholia che trasmetteva lo sguardo del modello: perduto e fisso al di là dell’ ultimo orizzonte….

The campaigns in this gallery date back to 1994, precisely to fall\winter season or ‘second semester’ as they say in the advertising industry. The coat fit was still very close, widthwise, to the 80s,  far from the lean form that would, in the beginning of the new century, revolutionize men’s fashion. The same applies for trousers, shirts and ties. It is interesting to note how en vogue the vest was: knitted, unstructured, or in cloth but always soft in form and never tight fitting. The settings of the photographs were practically absent and the backgrounds were neutral; the lighting was rather natural and low in contrast, except for the chiaroscuro effects of Michelangelo Di Battista who, guided by Mauro Rotini, was inspired by the contrast of Nick Knight for Yamamoto in the late 80s. The most evident characteristic is the demeanor of the subjects: intimate, pensive, pondering. Regardless of the basics of communication, the models were even depicted eyes closed, like Werner, shot by Mario Sorrenti for Dolce & Gabbana or the close up chosen by Paul Smith. While Max Vadukul, for Romeo Gigli, had aimed for melancholy that is seen through the model’s stare: still and lost beyond the horizon…

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  • francesca | 6 giugno 2013 alle 16:54

    Articolo molto interessante